In Grecia il primo giorno dell’anno si consuma la Vasilopita, un dolce che nasconde una moneta benaugurante nel suo cuore soffice.
Dedicata a San Basilio, la Vasilopita è una torta tanto profumata quanto semplice, ideale per la colazione, ma esiste anche un pane dolce dal medesimo nome aromatizzato con mastica e mahlepi.

La leggenda che lega la storia della Vasilopita a San Basilio, vescovo di Cesarea, in Cappadocia, ha ben tre versioni. Si racconta che il Santo abbia voluto alleviare le sofferenze dei poveri della sua Diocesi facendo preparare un dolce nel quale ordinò fossero nascoste delle monete e distribuendone poi un pezzo a tutte le famiglie indigenti. O ancora che a indurlo alla singolare iniziativa sia stata una pesante tassazione imposta alla popolazione dall’imperatore: i cittadini avevano raccolto i pochi beni in loro possesso per soddisfare la richiesta dell’erario, e quando, su insistenza di Basilio, la tassa fu ritirata, sorse il problema di ridistribuirli ignorando chi avesse offerto cosa. Da ciò la decisione di porre monete e oggetti preziosi nella torta, dividerla tra i cittadini e affidarsi alla sorte. Un’altra variante della storia fa riferimento non alla tassazione ma alla necessità di versare un riscatto perché nemici in armi che avevano assediato la città si ritirassero. In entrambe queste versioni, la vicenda si conclude con un fatto miracoloso: ciascuno, nella propria porzione di dolce (o di pane), trovò esattamente quanto aveva devoluto alla “causa”, che si trattasse di tasse o di riscatti.
Così, nel giorno di San Basilio, il primo gennaio, in famiglia si divide la Vasilopita, in cui la cuoca di casa ha nascosto una moneta, dandone un pezzo ad ogni persona cara e riservandone uno a Gesù, uno alla Vergine Maria ed uno a San Basilio. Il fortunato che trova la moneta all’interno della propria fetta sarà benedetto nell’anno che inizia. Usanze simili si ritrovano in Spagna, con il Roscon de reyes, e in Francia, con la Galette des Rois.

Vasilopita

Per uno stampo da 28 cm:
450 g di farina
un cucchiaino e mezzo di lievito chimico
200 g di burro morbido
300 g di zucchero
un pizzico di sale
4 uova grandi
un cucchiano di estratto di vaniglia
la buccia grattugiata di un’arancia
la buccia grattugiata di un limone
185 ml di succo d’arancia
Per la decorazione
50 g di mandorle finemente tritate
zucchero a velo
una moneta

Lavare accuratamente la moneta scelta, asciugarla e avvolgerla strettamente in foglio d’alluminio.
Battere il burro con lo zucchero fino a renderlo spumoso. Aggiungere le uova, leggermente sbattute con una forchetta, poche alla volta, facendole assorbire bene prima di aggiungere le successive. Unire al composto la buccia grattugiata degli agrumi e la vaniglia. Setacciare la farina con il lievito e il sale e cominciare ad aggiungerla a poco a poco, alternandola con il succo d’arancia.
Versare l’impasto in una teglia da 28 cm imburrata e infarinata, affondarvi la moneta e cuocere in forno preriscaldato a 180° per 50-60 minuti (fa fede la prova stecchino).
Lasciar intiepidire, quindi sformare e cospargere di zucchero a velo e le mandorle.

MELOGRANO
La mitologia greca narra che il melograno sia una pianta sacra per Giunone, e per Venere. Le spose romane usavano anche intrecciare tra i capelli rami di melograno, come simbolo di fertilità e ricchezza.
Il 1° giorno dell’ anno in Grecia la persona che entra in una casa per prima deve mettere in pratica un particolare rito, che consiste nell’utilizzare un melograno e nel romperlo per spargerne a terra i chicchi. Più di questi chicchi vengono sparsi a terra, più fortuna se ne riceverà.

Buon anno a tutti